E’ evidente e ben nota l’esistenza di un rapporto tra ciò che si mangia e il proprio stato di benessere Altrettanto importante è valutare questo rapporto per evitare comportamenti criticabili quali il FAI DA TE o la dieta di eliminazione, che oltre che spesso inutile può addirittura peggiorare lo status del paziente. Essere in grado di definire il livello di infiammazione presente nell’organismo rappresenta il discrimine tra supposizione e certezza e le più recenti conoscenze scientifiche consentono di comprendere finalmente le soluzioni ai molti problemi di salute correlati agli aspetti infiammatori della nutrizione.
La percezione di una relazione diretta tra ciò che si mangia e numerose malattie o disturbi ha ricevuto conferme precise nel corso degli ultimi anni. L’eccesso di zuccheri o di grassi, ma anche l’eccesso proteico, oppure una scorretta combinazione di proteine e carboidrati in ogni pasto può essere causa di infiammazione. E l’eccesso di zuccheri è spesso il maggiore responsabile. Si tratta di effetti dell’alimentazione che possono coinvolgere la maggior parte delle malattie infiammatorie, allergiche, metaboliche e degenerative. La prevenzione e la cura di queste malattie deve basarsi anche su un profilo alimentare personalizzato che diventi uno strumento di precisione per il supporto alla guarigione.
Perché mangiare male può dare reazioni infiammatorie o di intolleranza? Può dipendere dal tipo di cibo mangiato, dalla presenza eccessiva o ripetitiva di zuccheri e dal “momento di assunzione” di questi alimenti, infine anche dal modo in cui si mangia. Tutto ciò può essere modificato e migliorato senza mai rinunciare del tutto agli alimenti ma anzi con una alimentazione varia e completa. Non dobbiamo considerare il cibo come un nemico, il cibo è alla base della nostra esistenza e del nostro stato di benessere. Piccoli cambiamenti nelle abitudini alimentari, nella qualità dei cibi consumati, nella frequenza e nella rotazione possono dare importanti effetti sulla sintomatologia e sullo stato di benessere.
Pur non essendo validati come “diagnosi assoluta” alcuni moderni test di ricerca delle infiammazioni da cibo o intolleranze alimentari permettono proprio di conoscere e di capire quale “gruppo” o “famiglia” di alimenti, correlati tra loro da alcune caratteristiche ad esempio genetiche, possono dare disturbi causando risposte infiammatorie. Tali risposte infiammatorie sono spesso a livello intestinale, ma possono riflettersi non solo con sintomatologia a livello intestinale, che anzi talvolta è poco evidente, ma in altri distretti del nostro corpo. Pur mantenendo come bersaglio l’intestino, questo come “secondo cervello” può causare infiammazione e sintomatologia a livello neurologico, dermatologico, articolare, per esempio.
Il test Alcat®, si basa sul principio delle reazioni causate da alcuni alimenti , ne vengono testati alcuni, come segnali della famiglia di appartenenza, e le reazioni del sangue prelevato al paziente sono rilevate tramite uno strumento apposito, minimizzando quindi gli errori di interpretazione. Il referto emesso aiuta moltissimo il paziente nella gestione della propria alimentazione, ed il nutrizionista in caso debba stendere un Piano Nutrizionale personalizzato.
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