I disturbi alimentari rappresentano una categoria che solitamente interessa il genere femminile: in effetti la maggior parte dei soggetti che ne soffrono sono donne ma ciò non vuol dire che negli uomini questo tipo di disagio non sia presente.
Il termine anoressia nasce per descrivere un caso maschile
Anzi, le prime testimonianze storiche dell’anoressia (letteralmente “mancanza di fame”) riguardano proprio casi di uomini che avevano smesso di alimentarsi in assenza di cause organiche, mentre la prima descrizione medica dell’anoressia risale al ‘700 quando il medico inglese Morton s’imbattè in un ragazzo di 16 anni affetto da “consunzione nervosa, pur coinvolgendo il corpo” (2)
Perché si parla di Disturbi Alimentari solo al “femminile”?
Con il passare del tempo e il mutare della società, il mito della magrezza come simbolo di valore personale ha caratterizzato sempre piu il mondo femminile, nei confronti del quale è molto semplice intercettare l’insorgenza di un disturbo della Condotta Alimentare.
Nella popolazione maschile, invece, oltre a un’ effettiva minor incidenza del disturbo, esiste una certa difficoltà diagnostica soprattutto per motivi culturali:
- Nei maschi le abbuffate alimentari tendono a essere socialmente tollerate: l’opinione generale è che l’uomo “debba mettere su peso/muscoli” soprattutto se giovane e “che è normale che mangi di piu”
- L’ideale collettivo è che l’uomo sia meno propenso a sfogare sul cibo, perché meno emotivo della donna: in presenza di una forte restrizione alimentare, quindi, si sottovaluta il rischio di un disagio psicologico
- L’indice di Massa Corporea nell’uomo (BMI) nell’uomo non è un indicatore affidabile della gravità della patologia: infatti molti uomini tendono a sviluppare un ossessione per la forma corporea (muscoli) piu che per la magrezza
- I maschi sono meno propensi a chiedere aiuto per un disturbo alimentare e spesso arrivano in consultazione piu per problemi secondari ad esso (ansia, depressione etc..)
La tendenza sta cambiando…
Tuttavia, ultimamente, si sta assistendo a un mutamento culturale della figura maschile, sempre piu attento a apparire bene e a mostrarsi magro e forma: l’esasperazione di questi aspetti ha portato, negli ultimi 15/20 anni, a un aumento di disturbi della condotta alimentare tra gli uomini.
Ecco quindi l importanza di una clinica e una ricerca scientifica aggiornata che faccia luce sulla particolare declinazione del disturbo della condotta alimentare nell’uomo e di atteggiamento culturale che non sottovaluti questa forma di disagio psicologico nella popolazione maschile.
https://www.rivistadipsichiatria.it/archivio/2954/articoli/29694/
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